Prima amichevole della FC Milazzo ,di Guido De Maria, contro la più quotata Torregrotta
Calcio Promozione: Marcia d'avvicinamento alla prima gara di Coppa Italia per la FC Milazzo. Guido De Maria, tecnico Fc Milazzo ai microfoni di Auroramilazzo .it (di Enzo Lo Presti) e di Radio Torregrotta (video reporter Antonio Isgrò) si è dichiarato soddisfatto del suo Gruppo che, ad una settimana dalla preparazione ha retto il confronto con il Torregrotta (squadra d'eccellenza) per i primi 50 minuti. Soddisfazione per tutta la Dirigenza , dal presidente Miroddi.
Il Sig Di Bartolo , vice presidente non ha voluto mancare alla prima gara amichevole della Fc Milazzo. Attorno al manto sintetico di Torregrotta al completo tutti i dirigenti del Club mamertino, da Nino La Rosa, Sebastiano Mazza , Stefano Buda, Filippo Gitto e tanti altri sostenitori Per Guido De Maria l'obbiettivo è innanzi tutto la salvezza , poi, come ha dichiarato -aspettiamo l'esito finale. La dirigenza è costituita in gran parte da milazzesi che hanno sposato la causa con l’intento di disputare una stagione dignitosa e far crescere i giovani. La gara a Torregrotta ha dato la possibilità a tanti allievi di mettersi in mostra , giovani ex Don Peppino Cutropia e Comprensorio del Tirreno. Ne citiamo alcuni : Trimboli e Cambria calciatori promettenti che nella scorsa stagione facevano parte della rappresentativa provinciale Allievi .
Entrati entrati in campo nel corso del secondo tempo, hanno evidenziato capacità tecniche e di poter stare al passo con gli altri ritagliandosi delle opportunità future magari in uno spicchio di campionato di promozione. Opportunità , purtroppo che altri club del luogo non stanno dando ad altrettanti giovani. Particolarmente infuriati i ragazzi (qualcuno ancora minorenne ) e i loro genitori che, pare intendono costituirsi in comitato e chiedere l'intervento dei massimi Organismi regionali della Lnd. I genitori in particolare chiedono le reale opportunità per i propri figli nella squadra d'appartenenza e se non fosse possibile, continuare in formazioni cittadine. Nessuno chiede ad un club di privandosi dei propri giovani e tutelarsi nelle forme previste, ma non si può in alcun modo costringere il trasferimento di giovani in altri sedi lontano da casa ed in Società dove si sentirebbero pesci fur d'acqua.
Da non trascurare il fatto di costringe il ragazzo ed i genitore a un continuo via vai con costi per la famiglia ed un inutile pendolarismo per un giuoco del calcio, quando le stessa opportunità vengono offerte nella propria città, una comunità che investa in termini di strutture I Club dilettanti non si devono trasformare in una "tomba dei vivi" perchè si è giovani una sola volta.
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